4 Consigli per un Corretto Svezzamento del Tuo Bambino

Lo svezzamento rappresenta uno dei momenti più cruciali nella vita di ogni bambino ed è anche uno di quelli che destano più ansia nelle mamme.
Per aiutare i neo genitori a vivere più serenamente questo particolare momento, ecco a voi una serie di pratici e utili consigli.
Quando iniziare lo svezzamento?
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo svezzamento dovrebbe iniziare intorno al 6° mese di vita. A questa età, infatti, il bambino inizia ad avere bisogno di assumere più ferro, proteine e anche determinati grassi che gli consentano di avere un ottimale sviluppo di tipo psicomotorio.
Si comincia, così, l’introduzione di un’alimentazione complementare a base di cibi solidi e semi-solidi (pappe, minestrine, frutta, biscotti).
Lo svezzamento: una grande novità!
Questa particolare fase rappresenta per il bambino una grande novità e un grande traguardo da raggiungere. Pensate a quanti cambiamenti ci siano in ballo: il cibo da liquido (latte) diventa semi-solido; il seno materno e/o il biberon vengono sostituiti da un “freddo e triste” cucchiaino; i sapori e gli odori diventano più forti e decisi e, inoltre, si introduce il meccanismo dell’apprendimento della deglutizione. Per un bambino tutto ciò risulta davvero impegnativo! Quindi, per rendere il tutto meno difficile, evitate di far coincidere lo svezzamento con altri momenti particolarmente delicati della prima infanzia, come l’inserimento all’asilo nido oppure il rientro a lavoro da parte della mamma.
Con quali alimenti si comincia?
Per iniziare, sono particolarmente indicate le pappine a base di cereali, come la crema di riso o di mais e il semolino. Attenti a non utilizzare il sale, che andrebbe del tutto evitato almeno per il primo anno di età (e successivamente andrebbe comunque estremamente limitato). Un bambino che comincia ad assumere sale fin da piccolo, infatti, tenderà ad avere un’alimentazione molto salata da adulto, cosa molto sconsigliabile.
Intorno all’8° mese l’alimentazione potrà diventare via via più varia. Si potranno introdurre:
- passati di verdure, a base di patate, zucchine e carote (per i pomodori sarà meglio aspettare almeno il 12° mese di vita);
- frutta, inizialmente con mele, pere o banane omogeneizzate o grattugiate;
- carne (come manzo o pollo) e pesce.
Cosa fare se il bambino rifiuta il cibo?
Se il rifiuto riguarda la “quantità”, non occorre preoccuparsi, in quanto il bambino sa regolare la propria fame. Se, invece, riguarda la “qualità”, allora occorre qualche attenzione in più.
Per imparare ad apprezzare un sapore nuovo, molto spesso occorre del tempo.
Per prima cosa, in caso di rifiuto di un alimento, non proponete al bambino subito un altro alimento, onde evitare di fargli capire che “può averla sempre vinta”. E, soprattutto, evitate assolutamente di aggiungere del sale o dello zucchero (ingredienti da bandire nell’alimentazione dei più piccini).
La cosa più corretta da fare è quella di riprovare, dopo qualche giorno, a proporgli lo stesso alimento, magari preparato diversamente.
Un altro trucchetto potrebbe essere quello di proporre al bambino un nuovo alimento (o quello in precedenza sgradito) all’inizio del pasto, quando il bambino ha più appetito, in quanto un leggero senso di fame rende le papille gustative più predisposte ad accettare i sapori nuovi.
In ogni caso, non vi preoccupate se vostro figlio non accetta fin da subito tutti gli alimenti. Ogni bambino, infatti, ha i propri tempi, quindi il consiglio più grande che possiamo darvi è sicuramente quello di avere tanta pazienza e di non disperare!