Reflusso Gastroesofageo? Bloccalo con i nostri consigli!

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che colpisce moltissime persone, spesso inconsapevoli di averlo.
Vediamo insieme le cause, i sintomi e i possibili rimedi.
CAUSE
Il mancato funzionamento dello sfintere esofageo, una valvola che permette al cibo di passare attraverso l’esofago e che impedisce ai succhi gastrici di risalire dallo stomaco, è una delle cause del reflusso oltre al rallentato svuotamento gastrico: più è lunga la permanenza del cibo nello stomaco, più è probabile che si verifichi il reflusso.
SINTOMI
I sintomi più diffusi interessano circa il 30% della popolazione italiana e sono principalmente la disfagia (difficoltà di progressione del cibo nell’esofago), il bruciore retrosternale, il rigurgito e infine l’esofagite.
Nei casi più gravi e persistenti, il dolore al torace si verifica anche dopo pasti abbondanti o assumendo una posizione supina.
CONSEGUENZE
L’effetto collaterale di questo disturbo è senza dubbio l’esofagite, cioè l’infiammazione delle mucose dell’esofago a causa della risalita acida dei succhi gastrici dallo stomaco. Se trascurata o non diagnosticata, l’infiammazione dell’esofago può interessare anche altri apparati come il respiratorio, provocando raucedine, asma e tosse cronica.
Questo disagio può essere fronteggiato con una buona prevenzione, sia in termini alimentari che di abitudini.
PREVENZIONE ALIMENTARE
Esistono piccoli accorgimenti per diminuire il reflusso che possono in parte attutire il disturbo in attesa di trovare un rimedio a lungo termine.
Si sconsiglia vivamente il consumo di cibi che favoriscono la secrezione gastrica: fritture, sughi molto conditi, grassi (burro, margarina, strutto), carni rosse, pomodoro, cipolla e aglio, agrumi, dolci, cioccolato, spezie, caffè e thè, bevande gassate e alcolici.
PREVENZIONE ABITUDINI
È giusto accompagnare ad una sana alimentazione priva di cibi dannosi anche delle modifiche alla nostra routine, alle nostre abitudini.
Accontentarsi di mangiare più frequentemente piccole porzioni piuttosto che grandi pasti poche volte al giorno; bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, sorseggiandolo e facendo attenzione a berne un bicchiere con mezzo limone spremuto la mattina a stomaco vuoto perché preserva la giusta acidità di stomaco; smettere di fumare; rinunciare alla pennichella post-pranzo e preferire una passeggiata; dormire con un piccolo cuscino sotto la schiena e non con 2/3 guanciali all’altezza della cervicale; e niente chewingum perché introducono aria nella sacca gastrica.
Le dolenti note sulle abitudini e gli alimenti da dimenticare possono però trovare subito sollievo in tutti quegli accorgimenti che si possono attuare per stare meglio.
COSA PUOI MANGIARE
Ci si può nutrire quindi con cereali integrali; frutta e verdura fresche e di stagione; frutta secca (mandorle); latte o yogurt scremati o parzialmente scremati; formaggi magri e leggeri; carni bianche (pollo, tacchino, coniglio); pesce poco grasso (branzino, sogliola, orata, merluzzo); uova non fritte; olio extra-vergine di oliva aggiunto a crudo.
Con tutti questi elementi di sicuro qualcosa di prelibato può venir fuori!
I RIMEDI NATURALI
Malva, Altea e Piantaggine sono piante ricche di mucillagini che hanno effetti lenitivi e antinfiammatori sulla mucosa del tratto gastroesofageo e dello stomaco.
Anche l’Aloe in gel può aiutare ad alleviare questo disturbo poiché ha proprietà rinfrescanti, rigeneranti ed emollienti sulla mucosa.
La Liquirizia può essere utilizzata anche per gli effetti antinfiammatori e per la sua attività di stimolazione nella produzione di mucina, una sostanza che protegge l’acidità gastrica.
È tuttavia controindicato procedere autonomamente alla cura di questo disturbo.
Il tuo Medico o il Farmacista di fiducia possono indirizzarti verso la migliore soluzione.